ROGOREDO : Il boschetto della vergogna

ROGOREDO : Il boschetto della vergogna

Pensaci Su…
2019-06-06 08:12:55

Lettera aperta al Ministro Matteo Salvini

Mi sia
permesso come educatore e prete che da circa quarant’anni opera nel recupero
dei tossicodipendenti di rivolgermi al lei in qualità di Ministro degli Interi.
A Rogoredo ci vuole l’esercito subito che bonifichi questo ambiente di spaccio
e di degrado umano e morale. Perché tollerare tanto degrado e mettere le
famiglie e questi giovani e giovanissimi a rischio?

A Rogoredo
si vedono ragazzi e ragazze di quindici, sedici anni sdraiati ai bordi del
bosco, con i lividi sulle braccia e la siringa stretta nel pugno. Ragazze giovanissime
che si prostituiscono per una dose, restano incinte e sono costrette ad
abortire. Piccoli zombie che viaggiano in metropolitana dal Duomo alla
periferia, in cerca di qualche spicciolo per acquistare una dose.  lo zoo di Milano, nel cuore pulsante della
capitale morale d’Italia ormai arresa di fronte a un’emergenza che la riporta, tristemente,
all’inizio degli anni Settanta, Ottanta, durante il boom dell’eroina.  I dati non lasciano scampo: in Lombardia il
fenomeno delle tossicodipendenze fra gli “under 18” è in continua crescita.
Solo nell’ultimo anno i minorenni presi in carico dai servizi ambulatoriali
della Regione per la cura delle dipendenze sono stati 867. Più che raddoppiati
rispetto a cinque anni prima. Ma si tratta ovviamente di un dato sottostimato:
mancano all’appello tutti i ragazzi che sono ancora totalmente sconosciuti ai
servizi sociali. Si dice che in Centro di Milano il disordine dello spaccio è
diminuito. Grazie di cuore: si pulisce la città e gli scarti umani si scaricano
in questa ormai famosa periferia. Il bosco della droga di Rogoredo sembra
legalizzato, uno spazio di spaccio più grandi d’Italia, dove in un giorno
arrivano fino a mille clienti. Le dosi di eroina vendute a prezzi stracciati
fino a 4 euro a dose, richiamano ogni giorno giovani e giovanissimi da tutta
Italia. Quando non bastano i soldi, la droga viene pagata con lo scambio merce
più antico del mondo: la prostituzione. I politici, le forze dell’Ordine dove
sono? E’ bene parlare di lavoro che manca, di tasse da diminuire, di cantieri da
riaprire per iniziare o ultimare le Opere Pubbliche. Ma per quanto ancora si
può far finta di non vedere o peggio di non intervenire su questo bosco della
vergogna? I commissariati della città di Milano sono a conoscenza, ai loro
uffici, sempre più spesso arrivano segnalazioni di minorenni scomparse e poi
ritrovate seminude in stato confusionale ai bordi del bosco. Bastano cinque
euro per usare sessualmente il corpo di una minore. Caro Ministro, s’informi
quanti sono quelli che vengono portati al Pronto Soccorso ospedaliero per
overdose. La sera le mamme e i papà si avvicinano al boschetto della vergogna
per cercare i loro figli: supplicano per avere notizie, piangono perché i loro
figli rischiano la vita. Le ricordo che sono quindici i minuti che separano la
stazione di Rogoredo da quella del Duomo, linea gialla. Ed è qui, a pochi passi
dalla cattedrale e dalle vie del lusso, che ormai da alcuni anni c’è un piccolo
esercito di pendolari del buco. Chiedono l’elemosina sui marciapiedi, si
inginocchiano persino per impietosire i passanti, e con i soldi che riescono a
racimolare alla Stazione di Rogoredo, ritornano nel boschetto dello spaccio per
comprarsi una, due dosi di cocaina, eroina e altro. Spesso, la droga viene
tagliata con antidolorifici scaduti o con la stricnina, veleno per topi.  Sempre più spesso, negli ospedali della città
si registra un inquietante fenomeno: neonati figli di giovanissime mamme
tossicodipendenti che rischiano la vita per aver assunto indirettamente
sostanze stupefacenti. Si tratta di ragazze, infatti, che non hanno mai smesso
di assumere stupefacenti. Mi si dica almeno perché questo degrado viene
taciuto, tollerato? Non è mai successo in questi cinquant’anni di spaccio che
si permetta che un’area periferica diventi famosa in tutto il Paese per il
supermercato di droghe. Normalizzare o legalizzare tacitamente uno spazio
pubblico in cui si spaccia, s’infilano le siringhe nel braccio, si assiste al
degrado della persona, non è reato? Qualcuno reagisce giustamente di fronte a
un reato di concussione, perché tanta indifferenza verso chi danneggia la vita
e la qualità della stessa?  A nome anche
di tanti ragazzi e adulti che lottano nelle nostre Comunità Terapeutiche per
dire di sì alla vita, mi rivolgo a lei Ministro Salvini perché intervenga con una
risposta concreta, un provvedimento immediato. Lo Zoo di Rogoredo non ammette
più nessuna omertà o gioco di parole. Non ripeta anche lei le solite
affermazioni che vogliano far credere che uno Zoo di tossici è un limite delle
nostre società. Per chi di notte cerca il proprio figlio o figlia in questo
“inferno”, non accetta questa risposta…

Comunità
Promozione Umana
Don Chino Pezzoli

https://your-app.it/promozioneumana/wp-content/uploads/2019/07/rogoredo.png

No Comments

Post A Comment