07 Ago L’altruismo
Pensaci Su…
2018-09-27 08:25:56
Tratto dall’ultimo libro di Don Chino ” Tracce di moralita’ ”
ALTRUISMO
Per essere altruisti
Vi chiederete quale sia la condizione essenziale per
riuscire a mettere in atto un’azione altruistica. È la sintonia con noi stessi,
con i nostri bisogni, i desideri e le necessità. In altre parole, occorre
essere persone mature, ben compensate affettivamente. Se non siamo capaci di
stare bene con noi stessi, se ci facciamo frenare o condizionare dai nostri
problemi, in che modo possiamo poi offrire un aiuto disinteressato agli altri?
Spesso il gesto altruistico è dettato dalla solitudine, dalle carenze affettive
che cercano il modo per essere compensate. Si dà per ricevere o meglio si
agisce egoisticamente. Solo se siamo persone in possesso della nostra piccola
vita, la estendiamo agli altri, da qui la sensazione della spontaneità delle
nostre azioni. Un detto antico recita che il bene verso gli altri scaturisce
dall’abbondanza del cuore. Un’affermazione profonda e vera che spiega che la
sorgente dell’altruismo è in noi, nella generosità che trabocca.
Gli stimoli famigliari
Soffermiamoci a riflettere, cari giovani, anche sugli
stimoli educativi ricevuti in famiglia. L’altruismo nasce soprattutto nel
contesto famigliare, poiché gli esempi e le testimonianze di generosità restano
come ricordo nei figli e li spingono a fare il bene. Chi non ricorda la mamma
sempre pronta nel farci trovare la tavola imbandita, il cibo preparato con cura
e i pochi indumenti puliti? O il papà che ogni mattina si recava al lavoro e
tornava la sera stanco per poche soldi? Quanti sacrifici per la loro famiglia!
Il fatto di essersi dedicati esclusivamente alla famiglia è sicuramente
appagante, lascia nei figli un’impronta di generosità da riservare sugli altri.
I primi a dover beneficare di questa scorta dovrebbero essere i genitori, anche
se, con il passare degli anni, i figli spesso si mostrano avari di
gratificazioni. Capita, infatti, che i genitori rimproverino i figli per la
mancata riconoscenza. Specie quei figli che hanno avuto troppo in cose
materiali e che poi manifestano la dipendenza all’avere. Il vangelo ci ricorda,
cari giovani, che è difficile per chi dipende dalle cose, dai soldi che possa
entrare nel regno dei cieli. Il regno è comunione, fraternità, condivisione e
l’egoista lo esclude.
Il gruppo altruistico
L’altruismo, ragazzi e ragazze, è l’anima di ogni
gruppo. Spesso il fatto di compiere un gesto solidale in maniera
disinteressata, è visto da alcuni con diffidenza. Così pure, ricevere un gesto
gentile a volte ci può mettere in imbarazzo o far nascere dei punti
interrogativi. Se ci pensiamo attentamente, però, è la cosa di cui abbiamo più
bisogno e che ricerchiamo maggiormente. Credo, cari giovani, che essere
benevoli e in armonia con se stessi sia un buon punto di partenza per poter
essere ben disposti verso gli altri. L’altruismo è un valore forse dimenticato
o non ben capito, specie in voi giovani, ma che tutti noi faremmo bene a
riscoprire. Ho imparato, in questa mia lunga vita, che le persone possono
dimenticare ciò che hai detto, possono dimenticare ciò che hai fatto, ma non dimenticheranno
mai come le hai fatte sentire: dignitose e importanti. Il vero altruismo sta in
questo. Ho una lettera che conservo con cura in cui Lucia mi scrive: “Tu hai
risvegliato in me l’autostima, mi hai fatto sentire importante, un dono
grande”.
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