07 Ago I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Susanna Tamaro
L’opinione di Don Chino
2018-02-21 20:52:58
Le direzioni del cuore…
Susanna Tamaro nasce a Trieste, il
12 dicembre del 1957. Scrittrice di best seller, ha lavorato per anni anche
come autrice per la televisione, cominciando la sua carriera creativa
nell’ambito dei documentari e prendendo parte come curatrice ed ideatrice a
diversi programmi scientifici.
Susanna Tamaro deve sin da subito
fare i conti con una situazione molto difficile, sulla quale tornerà in futuro
nelle sue stesse opere, traendo linfa creativa e drammatica per i suoi romanzi.
Quando è ancora molto piccola infatti, i suoi genitori si separano poco dopo la
sua nascita, e lei viene affidata alla nonna materna,.
Grazie all’alto profitto scolastico,
si guadagna il biglietto per il trasferimento a Roma, aggiudicandosi una borsa
di studio per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia romano. Con
la letteratura, il cinema ricopre un ruolo importante tra i suoi interessi.
Il diploma in regia, con il
cortometraggio d’animazione dal titolo “L’origine del giorno e della
notte”, ispirato alla civiltà Inca, arriva dopo quasi un anno. Nell’estate
del 1977 comincia a collaborare in qualità di aiuto-regista e assistente con
Salvatore Samperi, il quale proprio in quell’anno è a Trieste per girare il
film “Ernesto”, tratto dall’omonimo libro di Umberto Saba.
E’ il 1989 segnare l’inizio a tutti
gli effetti della sua carriera di scrittrice. La casa editrice Marsilio vuole
lanciare sul mercato una collana di giovani scrittori inediti e la Tamaro
decide di inviare un manoscritto, dal titolo “La testa fra le nuvole”,
il quale diventa il suo primo romanzo edito. Nello stesso periodo, causa anche
le condizioni ambientali della città di Roma, ove risiede, si ammala di
bronchite asmatica.
Il successo la coglie poco più che
quarantenne, quando pubblica, nel 1994, il romanzo dal titolo “Va dove ti
porta il cuore”, il quale la fa conoscere in campo internazionale,
vendendo oltre 14 milioni di copie in tutto il mondo. Nel romanzo ci sono ricordi autobiografici
della sua infanzia con la nonna. La nonna dice alla nipote:
“E quando poi
davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non
imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità
fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza
farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e
ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla alzati e va’ dove lui ti porta”.
“Non
piangere quando non ci sarò più, io ci sarò ancora, vivrò nella tua memoria con bei ricordi: vedrai gli alberi, l’orto, il giardino
e ti verranno in mente tutti i bei momenti passati
insieme. La stessa cosa ti succederà se ti siederai sulla mia poltrona, o quando farai la torta che ti ho insegnato a fare oggi,
e mi vedrai davanti a te con il naso sporco di cioccolato
e sorriderai!”.
“Le lacrime
che non escono si depositano sul cuore, con il tempo lo incrostano e lo
paralizzano come il calcare che incrosta e paralizza gli ingranaggi della
lavatrice”.
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