07 Ago La nostra “Bellezza”
Pensaci Su…
2017-05-09 17:24:51
Quando incontro una persona che si è abbruttita attraverso una vita disordinata
“Sperando di lavorare per qualche
giorno, un pittore ambulante di ritratti sostò in una piccola città. Uno dei
suoi primi clienti fu un ubriaco il quale, nonostante la sua faccia sporca, la
barba lunga e gli abiti inzaccherati, si sedette con tutta la dignità di cui
era capace per farsi fare il ritratto. Dopo che l’artista si era prolungato più
del solito nel suo lavoro, alzò il ritratto dal cavalletto e lo mostrò
all’uomo. «Questo non sono io», balbettò l’ubriaco sorpreso mentre guardava
l’uomo sorridente e ben vestito del ritratto. L’artista, che aveva guardato
oltre l’esteriore e aveva visto la bellezza interiore dell’uomo, disse pensoso:
“Ma questo è l’uomo che potresti essere…”.
(Paul J. Wharton)
Quando
incontro una persona che si è abbruttita attraverso una vita disordinata, con
il corpo segnato dall’incuria, sporco, capelli sudici, la barba incolta, devo
immaginarla dentro di me come potrebbe diventare. Allora, come il pittore del
racconto, tratteggio nella mia mente l’immagine bella di quella persona, cerco
di descriverla con alcune parole. Quella mi guarda e poi scuote la testa e
spesso mi dice che non è così, che sto parlando di un’altra persona. Io
insisto, con poco successo, le dico più volte che nell’anima è rimasta bella,
attraente.
L’autostima è un
sentimento che possiamo perdere. Basta un affetto tradito, un lavoro perso, uno
sgarbo da parte degli amici, il venir meno della parola data, un crollo
economico. Con il passare del tempo, l’accumulo di insoddisfazione e di
frustrazione per il mancato superamento delle difficoltà alimenta la disistima
e può portare ad una manifestazione impulsiva di rabbia con modalità di
chiusura in se stessi, di degrado fisico e psichico.
In questa situazione ci
vuole qualcuno che come il “pittore ambulante” ci dipinga e ci presenti
l’immagine vera, non quella che emana il nostro corpo sciupato, trasandato, ma
la bellezza recuperabile, ancora possibile.
Il “pittore ambulante” tratteggia su una tela la bellezza esteriore
recuperata del suo cliente. Lui non si riconosce in questa immagine e l’artista
gli dice: “Questo è l’uomo che potresti
essere…”. Bellissimo!
Non basta però incontrare il
“pittore ambulante”, la persona che ci trasmette speranza, fiducia. Tanto più
siamo caduti in basso, quanto più ci siamo fatti del male, il recupero
dell’autostima chiama in causa il nostro impegno e la volontà di riscattarci. Ci suggerisce, a proposito P. Coelho: “Tutti i giorni, con il sole Dio ci concede
un momento in cui è possibile cambiare ciò che ci rende infelici. L’istante
magico, quel momento in cui un “sì” o un “no” può cambiare tutta la nostra
esistenza. Tutti i giorni fingiamo di non percepire questo momento, ci diciamo
che non esiste, che l’oggi è uguale a ieri e identico a domani”.
Sono certo che se prestiamo attenzione al presente, scopriamo l’istante
magico che si nasconde nel momento in cui, la mattina, infiliamo la chiave
nella toppa; nel silenzio subito dopo la cena; nelle mille cose che ci sembrano
uguali. Questo momento esiste, un momento in cui tutta la forza delle stelle ci
pervade e ci consente di fare miracoli, quelli che ci permettono di conservare
il nostro “volto interiore” a cui
fare riferimento. La stima di sé scaturisce dalla sorgente interiore che viene
alimentata da ciò che in ogni istante magico viviamo.
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