I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Gertrude Belle Elion

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Gertrude Belle Elion

L’opinione di Don Chino
2017-02-16 17:15:15

Gertrude nacque a New York 1918 – morì a Chapel Hill (North Carolina) 1999.

Gertrude nacque a New York 1918 –
morì a Chapel Hill (North Carolina) 1999. 
Gertrude, detta Trudy,
nacque da genitori ebrei, emigrati dall’Europa dell’Est, il padre dalla
Lituania e la madre dalla Russia, e visse un’infanzia felice nel Bronx, con il
fratello più giovane. La morte per cancro del nonno, avvenuta quando lei era
un’adolescente, fu per lei la motivazione della sua scelta, occuparsi da grande
di questa malattia. Non ha mai più smesso di pensarci. Scrive: “Mi resi conto
che, in quanto donna, le porte universitarie erano chiuse. Nessuno mi prendeva
sul serio, il mondo non stava affatto aspettando me…”

Alla Johnson & Johnson, mentre
controllava l’acidità dei cetriolini e studiava le muffe della frutta, imparava
a usare tecniche e strumenti. Si era innamorata e progettava di sposarsi,
quando il fidanzato si ammalò di endocardite batterica e morì, solo due anni
prima che fosse disponibile la penicillina che avrebbe potuto curarlo e questo
convinse Gertrude ancora di più dell’importanza delle scoperte scientifiche.

Lei non si sposò mai, all’epoca per le donne
non era facile avere una famiglia e una carriera, se avevano figli dovevano
restare a casa. Nel 1944, però, poiché molti uomini erano partiti per la
guerra, fu assunta per 50 dollari alla settimana dai Burroughs Wellcome
Laboratories come assistente del chimico George Hitchings, con cui lavorò per
40 anni. Hitchings fu un vero mentore: dalla chimica organica allargò i suoi
orizzonti alla microbiologia, biochimica, farmacologia, immunologia, virologia.

Provò a conseguire il dottorato, ma avrebbe
dovuto rinunciare al lavoro, non se lo poteva permettere. A lungo, nonostante i
successi, si sentì inadeguata. Questo non le impedì di mettere a punto un
metodo rivoluzionario. Invece di saggiare l’attività di molecole scelte a caso,
con Hitchings, cercava di individuare le differenze biochimiche di cellule
umane sane e tumorali, e quelle di batteri, protozoi e virus, e poi di
sviluppare farmaci che bloccassero selettivamente la replicazione delle cellule
tumorali o dei patogeni.

Gertrude e  Hitchings  sintetizzarono la diaminopurina, che
interferisce con il metabolismo degli acidi nucleici, la 6-mercaptopurina,
primo chemioterapico efficace nel trattamento della leucemia infantile, tuttora
usato oggi contro alcune forme di cancro. E tra varie molecole attive contro la
malaria e la gotta, a lei si deve l’azatioprina, un immunosoppressore in grado
di evitare i rigetti  dei trapianti.

Nel 1967 prese la direzione del
dipartimento di terapia sperimentale dei laboratori Wellcome, nel 1983 andò in
pensione, ma fino alla morte continuò a farvi ricerca da scienziata emerita e
da consulente. Così fu lei a coordinare lo sviluppo dell’AZT, il primo
medicinale utilizzato contro l’Aids. Sembra una vita di puro lavoro, anche se
in laboratorio non le sembrava di lavorare, ma i colleghi ricordano una Trudy
allegra e paziente nell’insegnare ai giovani.

Nel 1988, insieme a James
Black, lei e Hitchings ricevettero il premio Nobel per la Medicina, inusuale
per ricercatori di un’azienda privata. Ma una sola delle sue scoperte bastava a
giustificare il premio, presto seguito da 25 lauree e dottorati honoris
causa
. Aveva anche ottenuto 45 brevetti e nel 1991 fu inserita nel National
Inventors Hall of Fame: ancora una volta era la prima donna.

https://your-app.it/promozioneumana/wp-content/uploads/2019/07/88_01_banquet.jpg

No Comments

Post A Comment