07 Ago I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Chiara d’Assisi
L’opinione di Don Chino
2016-09-21 14:09:28
Chiara nacque in Assisi nell’anno 1192, da una famiglia tra le più potenti e nobili della città.
Chiara nacque in Assisi nell’anno 1192, da una famiglia tra le più potenti
e nobili della città. Il padre Favarone di Offreduccio benestante desiderava
che la figlia vivezze nella ricchezza, non così la madre Ortolana Fiumi, donna
di grande carità e disponibilità verso i poveri e i sofferenti.
Chiara crebbe vicino alla mamma che l’abituò all’amore di Dio e la
dedizione al prossimo. Chiara fu attratta dall’esempio di Francesco d’Assisi
che aveva scelto una vita estremamente ispirata al Vangelo.
Durante la notte della domenica delle Palme del 1211, la diciottenne Chiara
fuggì dalla casa paterna, si recò da Francesco e, nella chiesina di S. Maria
degli Angeli, lo stesso Francesco, circondato dai suoi primi compagni, le
recise i biondi capelli, velò il suo capo e la rivestì di un rozzo saio
confezionato con la ruvida corda dai suoi frati.
Ormai consacrata, Chiara trascorse un breve periodo presso le monache
benedettine, sul monte Subasio di Assisi, dove fu raggiunta dalla sorella
Agnese, desiderosa di condividere l’ideale e vita consacrata.
Francesco, in seguito, condusse Chiara a S. Damiano nel luogo dove gli
aveva parlato il crocefisso e lì Chiara visse per quarant’anni una
straordinaria esperienza di vita consacrata. Fondò numerose comunità religiose
con il nome di “Sorelle povere”.
Chiara ricevette da Francesco la prima regola comunitaria che tratteggiava
la spiritualità delle religiose fondata sulla povertà. Il carisma della donna
si manifestò dentro le mura del monastero in contemplazione e preghiera,
seguendo in parte il modello benedettino da cui si differenziava per la ferma e
coraggiosa difesa della povertà.
Il tema centrale della esperienza mistica di Chiara fu la ‘sequela Cristi’,
da cui non volle essere dispensata nemmeno dal papa. Il cardinale Ugolino,
vescovo di Ostia e protettore dei Minori, le diede una nuova regola che
attenuava la povertà, ma lei non accettò sconti: così Ugolino, diventato papa
Gregorio IX (1227-1241) le concesse il privilegio della povertà.
Solo abbandonando i beni materiali e affidandosi a Dio, Chiara si sentì
libera di percorrere il suo cammino religioso. È questo l’argomento principale
su cui vertono i rari scritti, da cui emerge una donna decisa e fiduciosa.
Soltanto dopo la sua morte, una Leggenda scritta da Tommaso da Celano narra la
vita scandita dal silenzio, dalla preghiera e dalla ricerca continua di una
vita povera.
Questo mirabile esempio di santità raggiunse le più alte vette di
contemplazione ed esperienza mistica. Da S. Damiano, dopo aver ottenuto dal
Papa Innocenzo IV l’approvazione della sua forma di vita, sospirata e attesa
per oltre 30 anni morì l’11 agosto del 1253.
Alla sua morte, le “figlie” sparse per il mondo riempivano già 120
monasteri.
“Tra gli altri benefici che in dono dal nostro Padre di misericordia abbiamo
ricevuto e ogni giorno riceviamo, per i quali dobbiamo rendere grazie di più
alla sua gloria, vi è la nostra grande vocazione, per la quale tanto più gli
dobbiamo gratitudine, quanto è più perfetta e più grande”. ( dal Testamento di
Chiara d’Assisi)
l’approvazione della sua forma di
vita, sospirata e attesa per oltre 30 anni morì l’11 agosto del 1253.
Alla sua morte, le “figlie”
sparse per il mondo riempivano già 120 monasteri.
“Tra gli altri benefici che in
dono dal nostro Padre di misericordia abbiamo ricevuto e ogni giorno riceviamo,
per i quali dobbiamo rendere grazie di più alla sua gloria, vi è la nostra
grande vocazione, per la quale tanto più gli dobbiamo gratitudine, quanto è più
perfetta e più grande”. (dal Testamento di Chiara d’Assisi)
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