07 Ago I GRANDI MAESTRI DELLLUMANITA’ – Luca Evangelista
L’opinione di Don Chino
2016-01-06 19:53:38
Luca nato ad Antiochia di Siria circa il 10 d. C. e morto circa il 93 d. C. da famiglia pagana. Esercitava la professione di medico. Sente parlare per la prima volta di Gesù nel 37 d.C., quindi non ha mai conosciuto Gesù se non tramite i racconti degli apostoli e di altri testimoni.
Luca nato ad Antiochia di Siria circa il 10 d. C. e morto circa il 93 d. C. da famiglia pagana. Esercitava la professione di medico. Sente parlare per
la prima volta di Gesù nel 37 d.C., quindi non ha mai conosciuto Gesù
se non tramite i racconti degli apostoli e di altri testimoni. Luca sembra che
abbia ascoltato da Maria, la madre di Gesù, informazioni sull’infanzia del
figlio che riporta nel suo vangelo.
sull’infanzia di Gesù e narrare episodi della vita di Maria che gli altri tre
evangelisti non hanno riferito. Le fonti della sua narrazione furono certamente
i racconti dei discepoli e delle donne che vissero al seguito di Gesù; quasi
sicuramente i Vangeli di Matteo e di Marco, che lui conosceva.
con la quale riferì delle vicende del Vangelo, così egli, insieme a tanta
passione, raccontò negli Atti i primi passi della comunità cristiana dopo la
Pentecoste. Per alcuni studiosi Luca avrebbe scritto parecchio nella
regione della Beozia, regione dell’antica Grecia confinante a sud con il golfo
di Corinto e l’Attica. Tale regione fu sede di regni importanti come quello di
Tebe.
Alighieri definisce il terzo evangelista “scriba mansuetudinis Christi”,
ermeneuta e narratore della “mitezza” del Cristo. Anche oggi molti sono
affascinati dal volto di Gesù che traspare dal vangelo di Luca: un Salvatore
pieno di bontà, che mostra predilezione per le categorie deboli ed emarginate:
donne e bambini, poveri e peccatori . Questi aspetti risaltano in alcune parabole indimenticabili ed esclusive di
Luca: il buon samaritano, il fariseo e il pubblicano, l’epulone e il povero
Lazzaro. Ma sono parabole sufficienti
per meritargli il titolo di “evangelista della misericordia”.
riporta nel suo vangelo il canto di Maria quando incontra la cugina Elisabetta:
“L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in
Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo
nome:
di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo
temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del
loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha
ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso
Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai
nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre” (Luca).
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