Andreas Lubitz, solo un copilota depresso?

Andreas Lubitz, solo un copilota depresso?

L’opinione di Don Chino
2015-03-27 22:17:43

Si legge sulle notizie Ansa: “Emergono nuovi particolari su Andreas Lubitz, il copilota che ha fatto schiantare volontariamente l’aereo Germanwings sulle Alpi francesi
Si legge sulle notizie
Ansa: “Emergono nuovi particolari su Andreas Lubitz, il copilota che ha fatto
schiantare volontariamente l’aereo Germanwings sulle Alpi francesi. Il 27enne
tedesco soffriva di problemi psichiatrici, in particolare di una forma di
depressione.

Gli inquirenti tedeschi
 informano che Lubitz avrebbe nascosto la
sua malattia ai datori di lavoro, un’ipotesi che collima con quanto riportato
da quotidiani internazionali per cui l’Autorità federale di volo tedesca
avrebbe sostenuto che Lubitz necessitava di «particolari controlli medici da
effettuare con regolarità» e sulla sua licenza di volo era indicato un codice
apposito che vieta di pilotare aerei  con
disturbi di depressione”. 

  

Gli stessi I documenti
ritrovati nella casa del giovane attestano «una patologia esistente con le
relative terapie mediche», ha chiarito la procura, senza però specificare la
patologia in questione. La procura ha poi rivelato che Lubitz era in malattia
quando martedì si è imbarcato sul volo Barcellona-Duesseldorf e aveva tenuto
nascosto il certificato medico alla Germanwings. «Il fatto che siano stati
trovati stracciati alcuni certificati di malattia molto recenti che dicono che
non doveva lavorare, anche lo stesso giorno dell’incidente, sostengono la tesi
che il pilota avesse nascosto la sua malattia al suo datore di lavoro e ai suoi
colleghi», si legge nella nota diffusa dalla procura.

  

Fatte queste
precisazioni mi sembra utile approfondire maggiormente questa strage che ci ha
lasciati tutti sbigottiti. Il copilota che si chiude in cabina di pilotaggio e
fa schiantare l’aereo con 150 passeggeri a bordo ci interroga seriamente.

  

La prima domanda che mi
faccio è: uno stato depressivo basta per causare una tragedia di questa
portata? Rispondo che si deve aggiungere il delirio di onnipotenza presente in
quelle persone che pensano di poter decidere la legittimità di ogni gesto,
anche quello di togliere la vita a tante persone. Qualche opinionista ha messo
a confronto il delirio di onnipotenza di Hitler a questo del copilota Lubitz.

 

 

La seconda domanda  che mi faccio: in questo gesto  folle non è forse presente il disprezzo della
vita? C’è, non si può  negarlo: serpeggia
un pensiero nichilista dominante che intacca soprattutto il valore della vita
ritenuta un vuoto a perdere. Gridava  Madre Teresa di Calcutta che strappava dai
marciapiedi i moribondi: “La vita è la vita, amala!”. Oggi  la vita non si ama più: si sopprime  la propria e quella degli altri con
spavalderia, odio, vendetta.

  

Anche il copilota che
fece dell’aereo il suo strumento per uccidersi e uccidere non è solo da
considerare un depresso, uno che, in un momento di pazzia, ha voluto una
strage. Forse alla pazzia occorre unire quella mentalità nichilista che
serpeggia in molti individui cresciuti con un modello di personaggio
onnipotente che può decidere, non solo di sopprimere la propria vita, ma anche
quella di altri 150. Mi fa paura questa filosofia dell’uomo senza limiti,
padrone di ogni azione, in nome di una onnipotenza che pensavamo che
appartenesse ai secoli passati. Mi fa paura il proliferare di questi super eroi
 che posso far schiantare un aereo, che
impugnano una pistola o un kalashnikov e uccidano inermi  i giornalisti di una redazione o i visitatori
di un museo. Mi fanno paura questi killer della porta accanto.

 

 

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