10 Ott Prevenire gli sballi è possibile?
Gli sballi giovanili sono in aumento. Possiamo prevenirli? Prevenire gli sballi, significa andare oltre una visione ristretta del problema droga e interrogarci sui disagi in cui i nostri ragazzi, adolescenti e adulti vengono a trovarsi. Dobbiamo, prima di tutto, fare chiarezza sulle relazioni, le espressioni affettive, le difficoltà d’affermazione presenti nei ragazzi. È in atto una sottile e subdola alterazione dell’attività psichica soprattutto giovanile che precede l’uso delle sostanze.
L’introduzione nella psiche di suoni, immagini, rumori e stress, può determinare uno stato confusionale e di dipendenza che indebolisce la mente e la espone a diverse trasgressioni e dipendenze che ostacolano l’affermazione graduale della personalità. La vera prevenzione deve tener presente prevalentemente i comportamenti delle persone, gli ambienti che frequentano, gli incontri con gli amici e, non da ultimo, gli interessi e le motivazioni che stimolano le scelte-valore.
Un progetto di prevenzione quindi acquista efficacia, se ha la sua capacità di estendersi nella pluralità e spazi vitali della persona, nei diversi aspetti della sua quotidianità: istruzione, formazione, professionalità, socializzazione, affettività. La droga modifica le capacità cognitive, la memoria, l’approccio alle relazioni e l’aggressività, sino a snaturare il temperamento e il carattere della persona. Gli studi prospettici, che iniziano a valutare i bambini negli anni della scuola elementare, hanno dimostrato che la disponibilità a provare le droghe durante l’adolescenza è più elevata nei soggetti che dimostrano: una propensione per la ricerca di sensazioni forti, un minor controllo comportamentale, una scarsa autostima, alcune difficoltà d’adattamento e un carente supporto dei genitori perché assenti.
Sono, quindi, maggiormente esposti alla droga o alcol, ragazzi e ragazze che non stanno bene con sé stessi. La dipendenza alla sostanza stupefacente, inoltre, si sviluppa più facilmente in quei soggetti che presentano disturbi di personalità e temperamento. In questi soggetti affetti da una condizione di vulnerabilità psicologica, la droga funziona come un supporto mentale di sicurezza, di sufficienza e affermazione veloce. La droga quindi non è la causa del disagio, ma la risposta ad un malessere interiore consapevole o inconsapevole.
È sufficiente che il soggetto dipendente dalle sostanze stupefacenti abbia un difficile rapporto con gli altri, un attaccamento disorganizzato con i genitori, una condizione di “impopolarità” nell’ambito scolastico o lavorativo, una compagnia deviante, per esporsi allo sballo. Tutto concorre ad incentivare il rischio e a facilitare la genesi del bullo che si distingue dagli altri perché sballa o si mette contro. La prevenzione esige chiarezza d’informazione.
I ragazzi non possono ricevere informazioni sulla droga dai loro compagni e i genitori dai figli o da qualche amico che li convince a non suscitare allarmismo e paure infondate. In questo modo, i figli e gli amici dei figli ne sanno di più dei genitori sulle nuove droghe. Un sistema di continuo aggiornamento sulla droga, e in particolare sulle nuove droghe sintetiche, deve essere impartito anche attraverso i media, con interventi meno ambigui e banalizzanti.
È stato dimostrato che una corretta informazione sul rischio della droga e dell’alcol, ha dato benefici immediati. Deve però essere fatta una informazione con dati scientifici che dimostrano i danni fisici e psichici, al fine di dissuadere l’uso della sostanza stupefacente o alcolica. È necessario, inoltre, evitare di dire ai giovani che l’assunzione di droga e l’abuso dell’alcol, sia una scelta personale.
Bisogna far loro capire che lo sballo evidenzia la presenza di un malessere interiore che mette in rilievo la loro fragilità psichica. Sarà bene evidenziare le connessioni sociali del fenomeno e le implicazioni con la malavita organizzata, nonché i reati connessi per garantire ai clan mafiosi un business incalcolabile.
Tutto ciò potrebbe non bastare se non riuscissimo a far capire ai nostri ragazzi che lo sballo è indice d’immaturità e incapacità di essere persone autonome, entusiaste di una vita sana. L’arte del prevenire consiste nel mettere il ragazzo nella condizione di pensare, riflettere su tutto ciò che lo circonda perché sappia rinnovarsi attraverso nuove scelte e azioni, assumendosi la responsabilità delle stesse.
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