CANNABIS: I VASETTI SUL BALCONE

CANNABIS: I VASETTI SUL BALCONE

I nostri politici hanno promosso nel mese di settembre 2021 con un decreto la
coltivazione della cannabis in casa, sui balconi. La produzione dovrebbe servire
solo personalente al coltivatore, ma si sa come le cose vanno. Ciò che viene
prodotto poi si spaccia agli amici. E poi voglio far conoscere ai miei lettori i danni
di questa sostanza.
Gli studi hanno ribadito tutta la nocività della cannabis: «Questa droga (la
marijuana) agisce nelle stesse strutture del cervello interessate dalla cocaina e
dalla morfina, e costituisce un gradino, sia per l’assunzione delle droghe “pesanti”,
sia come attivatore di patologie psichiatriche […] di tipo paranoide […] o crisi di
depersonalizzazione”. (Prof Giovanni Battista Cassano). Gli effetti dannosi sul
cervello del tetraidrocannabinolo, il principio attivo presente nella cannabis. Esso
provoca: «le paranoie, il risentimento, una sorta di vischiosità del pensiero, una
subdola forma di depersonalizzazione, con ostilità ed irritabilità non presenti nei
tratti caratteristici del paziente […]».  L’anno successivo fu consegnato al Ministro
della Salute Girolamo Sirchia, un documento dal titolo “La cannabis non è una
droga leggera”. Il documento preparato dal Consiglio superiore della Sanità
denunciava da una parte la relazione esistente tra utilizzo di cannabis e disturbi
mentali e dall’altra il silenzio dei mass media sulla pericolosità della sua fruizione.


Un ulteriore lavoro da parte dei medici americani, pubblicato su una rivista
specialistica medica, cita che «l’impiego di cannabis è un fattore a rischio per una
successiva assunzione di cocaina o di oppioidi». In una lettera ad un giovane
consumatore di cannabis, il dottor Claudio Ferretti dell’ Ausl di Modena scriveva:
“…gli studi effettuati dimostrano che l’assunzione acuta di cannabis compromette
la memoria recente, l’attenzione, la vigilanza, l’apprendimento verbale e altera
l’orientamento nello spazio e nel tempo; questi effetti, possono compromettere il
rendimento scolastico facilitando l’abbandono precoce della scuola”. Questo la
direbbe lunga anche sullo scarso rendimento scolastico degli alunni;
l’atteggiamento di disimpegno è difatti una delle caratteristiche tipiche del
consumatore della canapa indiana. Oltretutto quanto si afferma è sostenuto da altre
ricerche condotte anche a livello internazionale. Inoltre, uno studio del 2006
dimostra l’attinenza tra cannabis e indebolimento cognitivo.


Queste ed altre le conseguenze negative risultanti dal consumo della cannabis,
sono descritte nel libro di Claudio Risé, dal titolo “Cannabis, come perdere la testa
e a volte anche la vita”. Lo psicanalista con forza afferma di non chiamare più la
cannabis droga leggera. La leggerezza sta solo nel considerarla poco pericolosa.
Oggi gli spinelli sono geneticamente modificati e potenziati per avere effetti sempre
più micidiali, e causano gravi danni cerebrali. Di cannabis, oggi, si può anche
morire, dice lo psicanalista. La cannabis, continua lo psicanalista è una bomba per
il cervello, specie per gli adolescenti in via di sviluppo. Dà problemi di memoria e
concentrazione, provoca apatia e demotivazione, disturbi nella capacità di
formulare idee e risolvere problemi.
Può causare ansia e depressione, allucinazioni, attacchi di panico e paranoia. E

gravi malattie mentali, come psicosi e schizofrenia.
Negli ultimi anni si è passati dal 4 al 35 per cento di thc tetraidrocannabinolo (il
principio attivo della cannabis): lo spinello più forte, chiamato skunk, può
provocare da solo un’overdose, anche senza l’aggiunta di altre sostanze. Uno solo
può causare una crisi psicotica. E l’età in cui si comincia ad assumere cannabis si
abbassa sempre più. Attenti quindi alla vita che finisce in fumo. I genitori,
purtroppo, che pensano agli spinelli di quando erano giovani, hanno l’obbligo di
informarsi. I danni al sistema nervoso e cerebrale ci sono sempre stati. La novità è
che ora si può morire rapidamente. Oggi la cannabis può avere gli stessi effetti
devastanti del “buco” di 20 anni fa. Come minimo, fa da autostrada per altre
droghe: i tossicodipendenti iniziano sempre con “una canna”. Dobbiamo evitare
che i nostri figli muoiano o diventino pazzi.

Ci si chiede per quale motivo ci sono ragazzi che strappano i lavandini negli stadi e
li usano come corpi contundenti, si esibiscono sessualmente in classe, si
schiantano con l’auto sulle strade, provocano, insultano. Ma non sembra mai
venire in mente a nessuno che questi comportamenti innaturali si moltiplicano in
situazioni, scuole, stadi, discoteche, strade dove il commercio, lo spaccio e
l’utilizzo di stupefacenti è la regola? Certo, è tutta la società italiana in affanno.
Famiglie scollate, scoppiate, padri assenti, madri in carriera, legislazioni
schizofreniche, nessuna certezza della pena e molta impunità, ma alla base resta un
elemento culturale diffuso, quello di una generazione di cinquanta sessant’anni che
confonde il proprio passato con il presente dei figli, che è rimasta indietro quanto a
conoscenze e che ha fatto di un generico permissivismo e ribellismo la sua filosofia
di vita.


Di fronte a tutte le droghe occorre essere intolleranti. Il vantaggio certamente è
quello di rendere chiaro a tutti, senza confusione e pressappochismo, che qualsiasi
tipo di droga fa male. E’ falso ribadire che tale strategia non darà risultati, anche
perché, fino adesso, è prevalsa la tesi del permissivismo ed è stata diffusa l’idea
che gli “spinelli” non fanno male; anzi qualcuno ha pure sostenuto la tesi, senza un
fondamento scientifico, che curano persino determinate malattie. Educhiamo, per
favore, i nostri giovani al bene della salute e, finiamola una buona volta per tutte, di
far passare una informazione falsa e soprattutto di impartire cattivi esempi. L’ultimo
di poter coltivare la cannabis in casa. Conosco papà e mamme che passano ai loro
figli gli “spinelli” e li fumano insieme. Sono degli irresponsabili. Così pure ci sono
insegnanti che sostengono che una “canna” disinibisce e apre le “piste cerebrali”:
quelle della pazzia purtroppo!!! Ora l’esercito degli “spinellini” ha ottenuto il via
libera per lo sballo: grazie cari politici. Se poi un figlio, un nipote o un conoscente
finirà in pspchiatria (come succede purtroppo), vogliate almeno assumervi le
responsabilità.

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