04 Apr L’arte di essere retti
“Sii te stesso. Tutto il resto è già stato preso”. Wilde lo faceva sembrare semplice, ma
vivere con rettitudine è una vera sfida. Bisogna essere padroni delle proprie azioni e
assicurarsi che queste siano in linea con le proprie convinzioni e i propri bisogni. Può
risultare difficile quando le forze esterne t’inducono a fare cose che non ti fanno sentire a
tuo agio, ad essere chi non sei.
Quasi tutti hanno vissuto la sofferenza che deriva dal non riuscire a comportarsi in modo
retto. I ricercatori hanno unito le forze per valutare questo fenomeno dal punto di vista
scientifico. Hanno scoperto che quanto le persone non riescono a comportarsi con
autenticità, vivono uno stato di malessere amplificato solitamente associato all’immoralità.
Chi non è stato fedele ai propri principi, infatti, è così distrutto da avvertite il forte desiderio
di purificarsi interiormente. Ma come iniziare a vivere con genuinità? Può essere difficile,
soprattutto se hai recitato una parte per la maggior parte della tua vita adulta. “Non avevo
idea che essere vero me stesso potesse arricchirmi così. Se lo avessi saputo, lo avrei
fatto molto prima” – Oprah Winfrey –
Le persone rette non ti fanno sentire come se dovessi adattarti ad un determinato modello
o proiettare una certa immagine per far parte della loro vita. Il loro impegno con
l’autenticità dà anche agli altri la libertà di vivere rettamente Hanno rispetto di sé per
tollerare i maltrattamenti e l’ostilità altrui e rispetto per gli altri per cercare di cambiarli.
Esprimono i loro sentimenti e le loro opinioni reali, anche quando sono impopolari. Non
seguono la linea del “quieto vivere”. Non sono capaci di comportarsi in un modo che vada
contro i loro principi, anche quando ci sono delle conseguenze. Preferiscono non mentire
agli altri e, soprattutto, non riescono a raccontarsi bugie. Significa che sono disposte a
affrontare le ripercussioni derivanti dal rimanere sempre fedeli alla propria natura.
Preferiscono le conversazioni profonde al chiacchiericcio insignificante. Eleanor Roosevelt
aveva centrato il punto. Una volta disse “Grandi menti parlano di idee, menti mediocri
parlano di fatti, menti piccole parlano di persone”. Non troverete mai una persona
autentica a spettegolare sugli altri o a dire la sua sull’ultimo scandalo famoso. Sanno già
che quella roba non è altro che un orpello culturale e, perciò, scelgono di parlare di
argomenti che contano davvero. Non accettano un consiglio senza averlo prima
soppesato. Questo non significa che non siano disposte ad ascoltare un consiglio. Lo
sono. Ma non traducono quel consiglio in azione solo perché lo hanno fatto gli altri. In
primis, lo passano al setaccio da una prospettiva critica per assicurarsi che abbia un
senso per loro.
Sono intrinsecamente motivati. Le persone autentiche non si siedono alla scrivania
pensando “Be’, se il mio capo s’impegnasse a rendere questo lavoro più stimolante, potrei
fare meglio”. L’approccio “carota e bastone” non li riguarda. Sono motivati dall’interno.
Traggono il meglio da ogni situazione. Quando le cose non vanno come vogliono, non si
lasciano incastrare dalla negazione e non si mettono a piagnucolare perché le circostanze
dovrebbero essere diverse. Prendono atto della situazione e, se non possono fare nulla
per cambiarla, trovano un modo per vedere il lato positivo.
Non si sentono stressati o turbati quando non piacciono a qualcuno. Non è mai divertente
accettare di non piacere a qualcuno, ma spesso questo malessere deriva dal tentativo di
capire in cosa abbiamo sbagliato e come riparare. Non conoscono questo tipo di ansia e
non proverebbero mai a cambiare per condizionare l’opinione altrui. Riconoscono che
anche gli altri hanno diritto a restare fedeli alle proprie impressioni, anche quando non
particolarmente benevole verso di loro. Vivere in modo retto rappresenta una sfida
continua che richiede intelligenza emotiva e promette grandi ricompense. È una strada
nobile che non ci pentiremo di aver imboccato.
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