I GRANDI MAESTRI DELL’ UMANITA’ – Maria Callas

I GRANDI MAESTRI DELL’ UMANITA’ – Maria Callas

L’opinione di Don Chino
2017-05-03 10:12:12

Maria Callas, regina indiscussa della lirica appellata di volta in volta come Diva,

Maria Callas,  regina indiscussa della lirica appellata di
volta in volta come Diva, Divina, Dea e consimili, è nata con tutta probabilità
il 2 dicembre dell’anno 1923, sebbene la sua nascita sia circondata da un
sostanziale mistero (c’è chi sostiene essere il 3 o il 4 di dicembre). Unica
certezza la città, New York, Fifth Avenue, dove abitavano i genitori  di origine greca.

La sua infanzia fu ad
ogni modo tranquilla, come quella di molte bambine della sua età, anche se in
precedenza, a soli cinque anni, un fatto tragico rischiò di spezzarle la vita:
investita da un’auto nella 192ma strada di Manhattan, rimase in coma per
ventidue giorni prima di riprendersi.

Maria coltiva la
passione per il bel canto anche quando la madre, dopo il divorzio, decide di
ritornare in Grecia, portando la ragazza con sé. Nel 1937 entra al
Conservatorio di Atene e, contemporaneamente, si perfeziona nel greco e nel
francese. Saranno anni non facili per la giovanissima Callas: le miserie
dell’occupazione e della fame, e successivamente la conquista, dopo la guerra,
della libertà, di una esistenza finalmente tranquilla e agiata.

I primi successi sono
proprio in Grecia: “Cavalleria Rusticana” nel ruolo di
Santuzza e poi “Tosca”, suo futuro cavallo di
battaglia.

La Callas ha comunque
nel cuore New York e, soprattutto, suo padre: tornare negli Stati Uniti per
abbracciarlo e soprattutto per il timore che le venga sottratta la cittadinanza
americana è il suo scopo primario. Raggiunge così il padre: saranno due anni
non particolarmente felici (di glorie artistiche) che spingeranno Maria Callas,
ancora una volta, alla “fuga”. E’ il 27 giugno 1947, e la meta è
l’Italia.

La Callas lascia gli
Stati Uniti “ancora povera in canna”, come lei stessa disse, con 50
dollari in tasca e pochi vestiti. Con lei ci sono Luisa Bagarotzy, moglie di un
impresario americano, e il cantante Nicola Rossi-Lemeni. La meta è Verona dove
Maria Callas avrebbe conosciuto il suo futuro marito, Giovanni Battista
Meneghini, amante delle opere d’arte. Li dividevano 37 anni di differenza e la
Callas, forse, non amò mai l’uomo che sposerà il 21 aprile 1949.

L’Italia porta fortuna
alla scalpitante soprano. Verona, Milano, Venezia hanno il privilegio di
sentire le sue “Gioconda”, “Tristano e Isotta”,
“Norma”, “I Puritani”, “Aida”,
“I Vespri siciliani”, “Il Trovatore” e così via. Nascono
amicizie importanti, fondamentali per la sua carriera e la sua vita.  Conosce 
il  celebre maestro d’orchestra Arturo Toscanini che  rimane stupito e meravigliato dalla voce della
Callas tanto che avrebbe voluto dirigerla nel “Macbeth”, ma il capolavoro
verdiano, purtroppo, non venne allestito alla Scala.

L’Italia non è l’unica
patria d’elezione del celebre soprano. Trionfi e consensi entusiasti si
susseguono in tutto il mondo. Londra, Vienna, Berlino, Amburgo, Stoccarda,
Parigi, New York (Metropolitan), Chicago, Philadelphia, Dallas, Kansas City. La
sua voce incanta, commuove, stupisce. Arte, gossip e mondanità si intrecciano
nella vita di Maria Callas.

Il 1959  conosce l’armatore greco Aristotele Onassis. Il loro sarà un amore distruttivo “brutto e
violento” come lei stesso lo definì. Anni di passione, di amori sfrenati,
di lusso e sregolatezza. Un uomo che farà soffrire moltissimo la Callas. Dalla loro
unione nasce un bambino, Omero, vissuto pochissime ore, che forse avrebbe
cambiato il corso della loro storia d’amore.

Dopo il 1964 inizia il
declino della cantante, anche se forse più in senso psicologico che artistico. Aristotele Onassis l’abbandona per Jacqueline Kennedy. La notizia la raggiunge attraverso i quotidiani come una
mazzata terribile e da quel momento sarà una continua discesa verso l’oblio. La
sua voce comincia a perdere smalto e intensità, così “la divina” si
ritira dal mondo e si rifugia a Parigi.

Muore il 16 settembre
1977 a soli 53 anni. Accanto a lei un maggiordomo e Maria, la fedele
governante. Dopo la morte, i vestiti di Maria Callas, sono andati all’asta a
Parigi. Di lei non rimane nulla: anche le ceneri sono state disperse nell’Egeo.
Tuttavia esiste una lapide in suo ricordo presso il cimitero parigino di Pere
Lachaise, dove sono sepolti molti altri importanti nomi della politica, della
scienza, dello spettacolo, del cinema e della musica. 

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