I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Sigmund Freud

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Sigmund Freud

L’opinione di Don Chino
2015-12-10 02:59:49

Sigmund Freud (1856-1939) ha legato il suo nome in modo non soltanto alla psichiatria, ma in generale alla cultura del Novecento, in quanto i suoi studi e ricerche sull’inconscio condussero a un modo di concepire l’uomo nella sua dimensione inconscia rispetto al passato.
Freud, che cosa fece e in che modo i
suoi studi influenzarono la letteratura del XX secolo? Per diversi anni lavorò
con uno dei più importanti psichiatri dell’epoca, Josef Breur, che curava i
casi di isteria attraverso tecniche ipnotiche. 

Il metodo elaborato da Breur si basava
sul presupposto che il sintomo isterico fosse espressione di una profonda
conflittualità repressa, che non trovando alcuna valvola di sfogo, si
manifestava in forma nevrotica.

  

Per eliminare il sintomo, quindi,
bisognava risalire alle sue radici, facendo emergere i conflitti interiori che
lo avevano provocato. L’ipnosi si rivelò efficace perché, allentando le
resistenze del pensiero cosciente, consentiva alle tensioni più profonde di
manifestarsi. 
I risultati ottenuti con questo metodo
spinsero Freud a studiare una tecnica terapeutica alternativa all’ipnosi,
basata sulla partecipazione attiva e consapevole del paziente: nacque così la
psicoanalisi. 
Nella mente umana, tuttavia, opera un
meccanismo psicologico di difesa, definito rimozione, che spinge l’individuo a
dimenticare, col passare degli anni, gli episodi più traumatici e dolorosi
della sua esistenza. I ricordi rimossi scompaiono così dalla sua coscienza, ma
continuano a esercitare la loro influenza negativa dall’inconscio, provocando
disagio, sensi i colpa, inibizioni, che sfociano nel comportamento nevrotico. 
Intorno al 1920 Freud elaborò una teoria
per spiegare come è formata la personalità umana e individuò tre fondamentali
componenti che definì Io, Es e Super-io.
L’Es è la parte più oscura e istintiva dell’uomo, dove i desideri, gli impulsi
e le pulsioni si manifestano nella loro assoluta e sfrenata libertà; ad
arginare la prepotenza di queste forze inconsce che cercano di imporsi anche
sulla vita cosciente interviene il Super-io, una sorta di controllore o di
coscienza morali, che impone precise norme per impedire all’Es di prendere il
sopravvento. Al centro di questa lotta si trova l’Io, che rappresenta
l’individuo nel suo quotidiano tentativo di mediare fra le esigenze dell’Es e
gli imperativi del Super-io.

  

Alle teorie freudiane sono legate
direttamente o indirettamente tutti gli indirizzi più innovativi della
letteratura europea del primo Novecento, nei quali viene posta l’attenzione
sulla crisi d’identità e sul disagio dell’uomo moderno, sul carattere relativo
e inconoscibile della realtà, sulla vita psichica in tutti i suoi aspetti e sul
recupero del passato nella dimensione del ricordo.

 

 

“Il momento in cui un uomo si
interroga sul significato e sul valore della vita, egli è
malato, dato che oggettivamente non esiste nessuna delle due cose; col porre
questa domanda uno sta
semplicemente ammettendo di avere una riserva di libido
insoddisfatta provocata da qualcos’altro, una specie di fermentazione che ha
condotto alla tristezza e alla depressione.” 
(Sigmundo Freud).

 

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