I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Thomas Merton

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Thomas Merton

L’opinione di Don Chino
2018-06-19 15:12:00

E’ ricordato come autore di numerosi saggi, opere in poesia e in prosa

E’ ricordato come autore di numerosi saggi, opere in poesia e in prosa,
dedicati in modo particolare al tema dell’ecumenismo, del dialogo tra le
religioni, della pace e dei diritti civili.
Thomas
Merton nasce il 31 gennaio del 1915 a Prades, sui Pirenei Orientali, in
Francia, figlio di Owen, un pittore neozelandese attivo in Europa e negli Stati
Uniti, e di Ruth, un’artista quacchera americana. Battezzato nella Chiesa anglicana,
 secondo la volontà di suo padre, in compagnia della
famiglia si trasferisce, quando ha solo pochi mesi di vita, negli Stati Uniti.
Dapprima i Merton si stabiliscono a Long Island, New York, presso i
genitori di Ruth, per poi spostarsi a Douglaston e, nel 1917, a Flushing, dove
nasce John Paul, fratello di Thomas, nel novembre del 1918. Poco dopo, la
famiglia
 Merton decide di andare in
Francia, quando alla mamma a Ruth
 le viene
diagnosticato un cancro allo stomaco, a causa del quale muore nell’ottobre del
1921.
Un anno più tardi, Thomas Merton
e suo padre si spostano a Bermuda, dove Owen
 il padre si innamora della romanziera Evelyn
Scott. Thomas ritorna a Douglaston nel 1923, dove ritrova il fratello John
Paul, mentre tre anni più tardi comincia gli studi liceali a Montauban. Nel
1931 suo padre muore a causa di un tumore al cervello; trasferitosi in
Inghilterra, nel 1932 Thomas si diploma a Oakham, prima di riuscire a ottenere
una borsa di studio che gli permette di iscriversi al Clare College di
Cambridge per studiare lingue e letterature straniere.
L’anno successivo, nel corso di un viaggio a Roma, rimane eccezionalmente
colpito dalle basiliche paleocristiane, e inizia a pensare alla possibilità di
convertirsi al cattolicesimo nel Santuario delle Tre Fontane. Nel 1934 decide
di abbandonare Cambridge, anche perché i suoi studi erano stati complicati da
comportamenti disordinati e ben poco disciplinati, per fare ritorno a New York,
dove prosegue la carriera universitaria e dove, nel 1938, otterrà il
Bachelor
of Arts
.
Nello stesso periodo  1938,Thomas Merton porta a conclusione
il proprio percorso di conversione, anche grazie a Dan Walsh, uno dei suoi
docenti, che gli offre l’opportunità di capire più a fondo il
Vangelo: il 16 novembre di quell’anno,
nella parrocchia del Corpus Christi di New York, entra ufficialmente a far
parte della Chiesa cattolica.
Nello 1939 Thomas Merton
è protagonista di un ritiro spirituale nel Kentucky, vicino a Bardstown, presso
l’Abbazia Trappista di Nostra Signora di Gethsemani: qui rimane estremamente
colpito dalla
vita dei monaci,
fatta di preghiera e solitudine, prendendo la decisione di voler farvi parte. E
così, dopo essere stato ammesso come postulante il 10 dicembre del 1941, emette
la prima professione religiosa nel marzo del 1944, con il nome di Louis.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Thomas perde il fratello John Paul Merton, disperso
nel Mare del Nord: tale circostanza contribuisce a suscitare in lui un
sentimento di avversione per tutte le guerre, che si rifletterà nelle sue posizioni pacifiste negli anni
Sessanta.
Il 19 marzo del 1947 Thomas Merton diventa monaco, pronunciando i voti solenni, mentre due anni più tardi,
dopo essersi dedicato agli studi teologici, viene ordinato
sacerdote. Inizia, quindi, una florida
attività di
scrittore e di saggista.
I suoi capolavori sono:
“La montagna
delle sette balze”; “L’esilio e la gloria”;”Semi di
contemplazione”; “Le acque di Siloe”.
Negli anni successivi diventa un punto di riferimento per i movimenti per i diritti civili. Nel
corso della guerra in Vietnam, si avvicina con curiosità al monachesimo
buddista, e nel 1968 intraprende un viaggio in Oriente, nel corso del quale ha
l’opportunità di incontrare e conoscere il XIV Dalai Lama.
Thomas Merton muore all’età di 53
anni il 10 dicembre del 1968 a Bangkok, in Thailandia, folgorato da un
ventilatore non funzionante.

“L’amore è il nostro vero destino. Non troviamo il significato della vita da soli. Lo troviamo insieme a qualcun’altro “. ( Thomas Merton )

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