07 Ago Il coraggio di essere se stessi
Pensaci Su…
2017-09-05 18:31:10
“Un giorno un uomo, attraversando la foresta, trovò un aquilotto,
“Un giorno
un uomo, attraversando la foresta, trovò un aquilotto, lo portò a casa e lo
mise nel pollaio dove imparò presto a beccare il mangime delle galline e a
comportarsi come loro. Un giorno un naturalista, che si trovò a passare di là,
chiese come mai un’aquila, la regina degli uccelli, si fosse ridotta nel
pollaio a vivere con le galline. “Perché l’ho nutrita con mangime di gallina e
le ho insegnato a essere una gallina, e non ha mai imparato a volare”, replicò
il proprietario, e aggiunse: “Si comporta come una gallina e dunque non è più
un’aquila”. Il naturalista, tuttavia, insistette: “Possiede ancora il cuore di
un’aquila e può certamente imparare a volare”. Dopo averne parlato a lungo, i
due si trovarono d’accordo nel voler scoprire se ciò fosse possibile…” (James
Aggrey).
La storia continua raccontando che il naturalista
prese con delicatezza l’aquila fra le braccia e le disse: “Tu appartieni al cielo, non alla terra. Spiega le ali e vola”.
L’aquila però si sentiva confusa. Non sapeva bene chi fosse e, vedendo le
galline che beccavano il mangime, saltò giù e si unì a loro. Per niente
scoraggiato, il naturalista tornò il giorno dopo a riprendere l’aquila, la
portò sul tetto della casa e la incitò di nuovo dicendo “Tu sei un’aquila. Apri le ali e vola”. L’aquila si guardò intorno,
guardò giù verso il pollaio, guardò in su verso il cielo, ma non volò ancora.
Allora il naturalista la sollevò verso il sole e l’aquila cominciò a tremare e
piano piano aprì le ali. Infine, con un grido trionfante di eccitazione e di
paura insieme, spiccò il volo verso il cielo.
Ho rinvenuto tra le mie letture questa leggenda che
subito mi ha suggerito quanto è importante essere quello che si è, non
rinunciare alle proprie qualità o talenti, conoscere le proprie risorse umane,
svilupparle per ottenere la fiducia in se stessi. L’autostima nasce e cresce in
chi si ferma a guardare con passione e stupore la propria vita. Non importa
dove si è cresciuti e con chi, ciò che conta è incontrare alcuni maestri di
vita che, come il naturalista della leggenda, ci aiutino a essere quello che
siamo. Il rischio di tutti è quello di adeguarsi all’ambiente in cui si cresce
e alle persone con le quali si vive, come l’aquila tra le galline.
A volte capita che le nostre paure, le nostre
insicurezze e i modelli di perfezione continuamente riproposti ci portino a
fissare lo sguardo su quello che non abbiamo o non siamo. Così, iniziamo una
ricerca tanto affannosa quanto inutile nel mondo “esterno”: volersi migliorare
in questo modo si rivela addirittura controproducente, perché ci allontana
sempre di più da noi stessi. Non solo, questo atteggiamento ci porta a chiedere
agli altri continue conferme e riconoscimenti, che però non bastano mai.
Meglio avere il coraggio di aprire le porte anche ai
nostri lati “in ombra”, perché è proprio lì che risiedono tutte le nostre
potenzialità e, quindi, la nostra autostima. In questo modo scopriremo che
nella nostra imperfezione siamo esseri unici, ricchi di sfaccettature, ma
soprattutto portiamo in serbo tutte le potenzialità per essere come una
splendida pianta in grado di vivere in armonia con le altre. Non aspettiamo che
siano gli altri a capirci, diventiamo noi stessi i protagonisti della nostra
vita e gli artefici del nostro destino, coscienti che dobbiamo essere fieri di
tutte le nostre sfaccettature. In fondo, gli ideali (che sono perfetti per
definizione e quindi finti) non esistono: smettiamo quindi di seguirli.
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