07 Ago IL PERDONO, UN SENTIMENTO DIFFICILE
Pensaci Su…
2017-03-11 01:00:00
Il perdono è un sentimento importante che si apprende dapprima in famiglia
Il perdono è un sentimento importante che si apprende dapprima in
famiglia e viene poi esteso nei rapporti sociali. Fa parte dell’educazione
umana, morale e spirituale. Chiediamoci
in questo anno della Misericordia quali sono gli ostacoli e come educarci al
perdono.
Impedisce il perdono quell’incapacità di riconoscere le nostre
fragilità e colpe. L’illusione del sentirci perfetti, riusciti in tutto, ci
rende insofferenti e censori delle debolezze altrui. Se il male è solo negli
altri, il perdono è un atto di clemenza, di magnanimità concesso solamente in
circostanze di convenienza in cui si vuole aumentare la propria onnipotenza e
il proprio prestigio. Portata
all’eccesso, tale tendenza procura in noi un accentuato distacco dagli altri,
visti come diversi, limitati, compromessi nelle più assurde meschinità.
La
aggressività interiore
Frena il perdono quell’inconscia
aggressività interiore che tende a uscire, a trovare sfogo. La difficoltà a
perdonare evidenzia, al di là dei nostri propositi e illusioni di perfezione,
che c’è in noi un istinto di violenza. Viene meno,
quindi, il mito dell’Io tutto buono che ama il prossimo e scopriamo l’Io cattivo, ostile, propenso al male. Il perdono limita questo Io cattivo essendo
un sentimento di non violenza. Perdonare, infatti, è controllare le
spinte istintive, è abbandonare i sentimenti di vendetta.
La voglia di
dominare
Ci fa lenti al perdono la voglia di dominare, di avere il sopravvento
sugli altri, specie se sbagliano. E’ un altro limite della nostra psiche
che ci rende difficile il perdono. Tale spinta ci mette in condizione di
controllare, di decidere, di manipolare gli altri e di sentirci un po’
onnipotenti e ciò ci soddisfa assai. Il perdono, invece, non ci gratifica per niente: è
un’esperienza che annulla il potere e il dominio. Il perdono, in un certo
senso, è servire l’altro, attendere alla sua crescita.
Ostacoli al
perdono
IL risentimento per l’offesa subita. Se siamo toccati nella
stima, nell’orgoglio, spesso non riusciamo ad elaborare e a prendere coscienza
dell’affronto ricevuto, specialmente se la valutazione che abbiamo di noi
stessi è ancora instabile o dipendente dalle considerazioni esterne. Anzi,
proviamo maggior risentimento o indignazione, se veniamo toccati proprio in
quegli aspetti del nostro comportamento che riteniamo più significativi e
basilari per la nostra stima. Se ci sentiamo profondamente offesi è difficile perdonare. L’offesa rimane
come una ferita alla propria immagine e dà origine a forti suscettibilità e
ribellioni. E’ come se ci venisse meno quel concetto positivo del proprio sé
che teniamo come reliquia preziosa.
Non è così.
Nessuno può
toglierci ciò che possediamo come valore autentico, nessuno con le offese può
compromettere quel grado di maturità raggiunta. Sta proprio nella capacità di
liberarci dai risentimenti la prova dell’autostima costruita attraverso
esperienze autentiche e forti.
Il perdono
esce da un cuore ricco di valori che non conoscono il turbine dell’offesa delle
denigrazioni esterne.
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