QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : La semplice vita di allora

QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : La semplice vita di allora

L’opinione di Don Chino
2019-02-28 08:32:10

“I ricordi che ci riportano nel passato hanno qualcosa
da suggerirci, da insegnarci. Conservano esperienze, desideri raggiunti, ideali
che solo il futuro ha potuto accertare. Nel mio piccolo mondo di ieri, povero
di cose e ricco d’umano, ho conosciuto persone, vissuto fatti che hanno
lasciato in me il desiderio di correre verso il futuro con in mano la fiaccola
accesa.”
Don Chino
Pezzoli

 

La semplice vita di
allora

Molte
delle nostre case nei primi del Novecento erano con poche stanze. A quei tempi
non arrivava ancora l’acqua nelle case. Soprattutto le donne, mentre gli uomini
erano a lavorare andavano a prendere l’acqua con i secchi alle fontanelle che
si trovavano solo in alcune strade; e lì c’era da aspettare, si mettevano in
fila per il turno e passava parecchio tempo prima di portare l’acqua a
casa. 

Le
nonne facevano il pane in casa nel forno a legna. Quel pane durava anche una settimana.
Anche la pasta era fatta in casa. Allora non c’erano i negozi alimentari come
oggi, c’era solo qualche bottega che vendeva alcuni prodotti alimentari non
confezionati ma sfusi, che erano pesati al momento dell’acquisto. C’erano anche
delle piccole botteghe dove si vendeva un po’ di tutto.

In
cucina uno spazio importante della casa oltre che a cucinare e pranzare, serviva
per preparare l’impasto del pane, per pulire le verdure che poi venivano messe
nel secchio d’acqua per essere lavate. Sullo stesso tavolo venivano lavati e
fasciati i neonati e riservato un angolo per i bambini per legger e scrivere.
Il riscaldamento veniva assicurato dalla stufa o camino dosando con parsimonia
la legna. Sempre in cucina ‘era una madia per conservare i piatti e le posate e
i cibi di prima necessita: farine, pane. Gli alimenti più aggrediti dalle
mosche erano deposti nella moscarola, una specie di armadietto con le pareti
coperte da una rete simile a quella delle nostre zanzariere.

In
quei tempi nei paesi tutti aspettavano la grande fiera che iniziava la seconda
settimana d’Ottobre e durava sette giorni.  In questa fiera si potevano fare le provviste
per tutto l’anno: vestiti, coperte, utensili da cucina, attrezzi per il lavoro,
ecc. Si vendevano anche gli animali. Infatti, uno dei giorni della fiera era
dedicato alla vendita degli animali. Le persone potevano comprare gli animali
di cui avevano bisogno: pulcini, galline, conigli, maialini, pecorelle, caprette,
mucche, cavalli, asini.

Alcuni
di questi animali servivano per il lavoro nei campi o per produrre il latte;
altri venivano allevati per essere poi mangiati, come il maiale che era tenuto
fino a Natale o Carnevale, per essere poi macellato e ottenere la salsiccia, i
salami, i cotechini, il lardo e le costate. Le galline erano allevate per avere
le uova per la famiglia. Anche i conigli posti nei sottoscala o in qualche
gabbiotto nel cortile di casa alimentati con la sola erba fornivano, in alcune
occasioni, la carne per le numerose famiglie.

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