07 Ago Ragazzi, ripulite la mente
Pensaci Su…
2018-02-14 00:00:00
Dal libro “Tracce di moralità” di don Chino Pezzoli
Cosa vuol dire
ripulire la mente? Vuol dire incominciare a pensare, a immaginare che siamo
qualcosa d’altro. Accanto a quello che già conosciamo c’è dell’altro. Che cosa
vuol dire c’è dell’altro? Che noi, ragazzi e ragazze, non siamo solo i nostri
ricordi, le nostre paure e tristezze, i pensieri fissi che ci bloccano la
mente, i progetti che abbiamo in mente: siamo altro. Se pensiamo che siamo
altro, allora possiamo cominciare a guardare le difficoltà, gli incontri, le
scelte come novità e sentirci liberi dalle angosce passate.
Quel passato ingombrante
Ripulire la
mente vuol dire desiderare altro. Noi invece assumiamo l’atteggiamento
antitetico, come se remassimo contro i tanti desideri che abbiamo. Smettiamola
di dirci che la nostra vita è sempre stata così o di dare la colpa agli altri:
gli altri non c’entrano niente. Dobbiamo cessare di credere che il nostro
successo o la riuscita dipendano dall’esterno. Quello che ci impedisce di farlo
è questa mente, inquinata da modelli mentali obsoleti. I cinesi che, come gli
alchimisti, erano profondi conoscitori dell’anima, dicevano che il saggio,
senza intenzione, va alla meta. Dobbiamo imparare a ragionare in questo modo. I
nostri ricordi sono il passato, i nostri pensieri ci aiuteranno a rinnovare il
presente e futuro. Quando la mente comincia a essere libera dal passato, allora
produrrà novità.
Quel presente da vivere
Ragazzi e
ragazzi, sappiate che la nostra mente è particolare e possiede tante risorse.
Noi conosciamo di essa soltanto quello che abbiamo acquisito o vissuto, quello
che abbiamo imparato dai genitori, e ci aggrappiamo a quelle poche cose che
sappiamo. E la parte più profonda della nostra mente? Per capirla basterebbe
osservare i semi che in primavera si trasformano in fiori: ripulire la mente
significa farla fiorire. La fioritura avviene nel momento in cui cominciamo a
pensare che dentro, nella parte profonda, c’è dell’altro, pronto a
manifestarsi. Ho osservato i bambini sulla giostra: lì trascorrono molto tempo,
fino a sfinirsi, perché entrano completamente nell’atmosfera del gioco. Noi
dobbiamo immergerci nei nostri desideri, ognuno di noi ne ha. Se vogliamo fare
un progetto per una nuova primavera della vita, togliamo qualcosa a cui siamo
legati: i pensieri sempre uguali, i comportamenti ripetitivi, gli incontri
sempre programmati, le conversazioni di convenienza.
Il nuovo che irrompe
Coltiviamo molti
interessi nella vita, molte passioni che la rinnovano. Spesso una di esse
prende il sopravvento e spinge la nostra mente in attività. Stimolati da questa
spinta ci mettiamo in gioco, rischiamo, sappiamo che i pericoli possono venire
da un momento all’altro, ma vogliamo affrontarli, conoscere in noi un’altra
persona che nasce. Poniamo attenzione, cari amici, ai pensieri improvvisi, alle
aspirazioni immediate, spontanee. Chiediamoci se ci sentiamo vivi, attivi,
nuovi quando dalla nostra mente sgorgano desideri, pensieri, ideali. Vogliamo
realizzarli per essere partecipi con gli altri di una società bella, nuova,
vivibile? Sono domande importanti che ci staccano dai discorsi vani di coloro
che vorrebbero moralizzare la società con le parole. Paulo Coelho, parla “…del guerriero della luce che crede in se
stesso, nel miracolo della sua vita. Proprio come credono i bambini. Poiché
crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere. Poiché ha la certezza
che il proprio pensiero possa cambiargli la vita, la sua vita comincia a
cambiare la società”. (Dal libro “Tracce di moralità” di don Chino Pezzoli).
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