08 Nov Semplicità e astuzia
Gesù stesso consiglia la virtù della prudenza con affermazioni e parabole. “Siate semplici
come le colombe e astuti come i serpenti”. “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette
in pratica sarà simile a un uomo prudente che costruisce la sua casa sulla roccia”. Mi
piace che Gesù unisca la semplicità alla scaltrezza. Sì, essere prudenti richiede umiltà,
rettitudine e quella necessaria cautela per non essere vittime dei malvagi. Il “serpente” è
un simbolo appropriato, ci suggerisce una prudenza intelligente che evita l’ingenuità che
spesso ci rende vittima degli opportunismi ed egoismi.
Mi ispira anche l’immagine della casa costruita sulla roccia: il concetto stesso di
costruzione indica impegno e fatica e le fondamenta rocciose mettono l’accento sulla
sicurezza e la resistenza contro gli elementi: “La pioggia cade, straripano i fiumi, soffiano i
venti”. Insomma, nei momenti di dura prova, di sofferenza, di abbandono, serve aver
costruito sulla prudenza per resistere, essere vincenti, farcela.
Un consiglio evangelico di una attualità sorprendente. Se vogliamo non crollare, in questo
tempo difficile, dobbiamo realizzare la nostra costruzione interiore sulla roccia della verità.
Il nostro modo di pensare deve avere solido fondamento o appoggio. Quindi
chiediamoci: “Su cosa stiamo costruendo la nostra “casa interiore?” Sulla sabbia delle
opinioni del mondo o sulla roccia della saggezza umana, evangelica? Sono le opinioni dei
saccenti di questo mondo a stabilire le nostre sicurezze? Se così fosse ci verrebbe a
mancare il supporto interiore della verità e grazia che regge i nostri pensieri, verifica le
parole, i gesti, i rapporti.
Anche il vangelo di Luca si sofferma su questa virtù cardine con la parabola
dell’amministratore disonesto chiamato a rendere conto del suo operato, timoroso di
essere allontanato dal suo incarico. L’amministratore della parabola chiama uno ad uno i
debitori del suo padrone per condonare il loro debito, per avere in futuro il loro appoggio.
La parabola ricorda che “Il padrone lodò quell’amministratore disonesto perché aveva
agito con prudenza”. La traduzione usa il termine “scaltrezza”; in realtà, loda la prudenza
dell’amministratore perché ha fatto bene i suoi conti, si è dato da fare, ha trovato i mezzi
più idonei per raggiungere il suo scopo. Così dovremmo agire noi, cioè essere avveduti,
scaltri nelle scelte del bene.
Un’altra parabola del Vangelo racconta delle “vergini sagge” le quali, a differenza delle
“vergini stolte”, hanno con sé la scorta dell’olio perché la loro lampada non si spenga. La
persona prudente prevede, ha la sua scorta d’olio, sa attendere, ravviva la fiamma della
sua esistenza. L’immagine delle lampade accese con la scorta dell’olio affascina. La vita
va sempre illuminata, anche nei momenti bui. La lampada della prudenza che portiamo
appresso è la nostra mente che pensa, prevede e non dimentica di tenere qualcosa da
parte per i momenti difficili.
Le immagini che Gesù ha usato per l’importanza della prudenza sono tante e tutte efficaci.
Come l’immagine della torre: “Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a
calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se
getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a
deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
O quella del re che partendo in guerra contro un altro re, si “siede prima a esaminare se
può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila. Se no, mentre
l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace”.
È significativo che ilSignore sottolinei, per due volte, come prendere decisioni sensate: “Sedersi, calcolare,
esaminare” per vedere se è possibile portare a termine con successo
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