Un Derby di Rinascita

Il 2 maggio, presso il campo da calcio della comunità “Maria Madre dei Poveri” La Crucca, si è svolto un evento che è andato ben oltre il semplice aspetto sportivo: un derby amichevole tra gli ospiti della comunità e la squadra di calcio del Porto Torres. Non è stata solo una partita, ma un vero momento di incontro umano, un’esperienza di relazione, condivisione e crescita. In campo, accanto ai palloni, correvano anche la fiducia, la voglia di riscatto, il desiderio di appartenere a qualcosa di sano. Per i ragazzi della comunità, impegnati in un percorso di recupero dalle dipendenze, lo sport diventa uno strumento concreto per allenare abilità spesso dimenticate o trascurate: la cooperazione, la gestione delle emozioni, l’autodisciplina.

Una partita di calcio, in questo contesto, non è solo un’occasione di svago: è un esercizio vivo di responsabilità, di rispetto delle regole e dell’altro, un terreno in cui imparare – o reimparare – a stare nel gruppo senza dover primeggiare, a farsi spazio senza prevaricare, a vincere o perdere senza cadere nella disperazione o nella rabbia. Durante il match, si respirava un clima di leggerezza e impegno allo stesso tempo. Le regole del gioco diventavano metafora delle regole della vita, di quella quotidianità terapeutica fatta di confini chiari e accoglienza, di limiti che proteggono e relazioni che curano.

Ogni gesto tecnico, ogni passaggio riuscito, ogni incoraggiamento tra compagni si trasformava in un messaggio: “Non sei solo, puoi farcela, e insieme è più facile”. Lo sport, quando è inserito in un contesto educativo come quello di una comunità terapeutica, diventa un veicolo potente di cambiamento. Aiuta a riscoprire il corpo, spesso trascurato o abusato dalle sostanze, e a riabitare uno spazio di sé fatto di rispetto e dignità. Ma soprattutto permette di sperimentare il piacere di stare insieme in modo sano, libero da logiche distruttive o competitive. In questo derby, nessuno ha giocato per dimostrare qualcosa, ma tutti hanno giocato per esserci. E questo è forse il risultato più grande.  

Un educatore della comunità, a fine partita, ha detto parole che riassumono perfettamente il senso dell’evento: “Il campo oggi è stato un simbolo. Qui i ragazzi hanno potuto provare a fidarsi, a lasciarsi andare, a sentirsi parte di un gruppo che non giudica ma sostiene. È una partita che vale molto di più dei goal fatti: è una tappa del loro percorso di rinascita”. Il derby si è concluso con applausi, sorrisi, strette di mano e un senso di gratitudine reciproca. Un pomeriggio semplice ma denso, che ha lasciato una traccia profonda. Perché il recupero passa anche da qui: da un pallone che rotola, da un compagno che ti tende la mano, da un piccolo spazio di normalità in cui ricominciare a credere in sé stessi.

Un ringraziamento speciale va alla squadra del Porto Torres, che ha partecipato con grande disponibilità e spirito sportivo, offrendo non solo il proprio tempo, ma anche la propria sensibilità. La loro presenza ha contribuito a rendere questa giornata ancora più significativa, dimostrando quanto lo sport possa diventare un linguaggio comune capace di abbattere barriere e costruire ponti reali trale persone. Grazie agli allenatori, ai tecnici, al presidente e al caloroso seguito della squadra, che hanno accolto con entusiasmo l’invito e condiviso il senso più profondo di questa giornata. Un grazie altrettanto sentito va a tutti i ragazzi ospiti della comunità, veri protagonisti di questo percorso di cambiamento, e a tutto il personale educativo e clinico: gli operatori, gli psicologi e gli educatori, che ogni giorno, con impegno silenzioso e costante, accompagnano questi giovani nel loro cammino.

Un grazie speciale a Don Chino, che con la sua visione continua a tenere viva la missione educativa della comunità, e ai responsabili Alessandro Pontiglio e Fabio Masia, che non solo hanno contribuito attivamente all’organizzazione dell’evento, ma si sono anche messi in gioco, letteralmente, scendendo in campo insieme ai ragazzi, confermando ancora una volta che guidare significa anche condividere.