Un momento particolare

Un momento particolare

I giovani necessitano, al momento di lasciare la casa paterna e
materna, di un ambiente familiare propizio al dialogo. Non è facile
parlare con i figli adulti, ma i genitori non devono darsi per vinti. I
giovani si chiudono spesso in sé nei momenti delle scelte importanti.
I genitori s’impegnino a stimolarli con alcune domande prudenti,
senza essere invasivi o peggio investigativi. Chiedano con serenità le
loro intenzioni e i modi per realizzarle. Non si sostituiscano nelle
difficoltà, ma solo riservino saggi consigli. Ogni età richiede modalità
comunicative diverse, quella giovanile in cui i figli spiccano il volo è
particolare e prevede preparazione e un pizzico di prudenza.

Un ambiente idoneo
L’ambiente dialogico con i figli ormai grandi on va improvvisato. Si
tratta di un ambiente adulto in cui i pensieri hanno pari valore. Un
ambiente familiare spontaneo che riserva disponibilità di tempo
all’ascolto. Spesso viene a mancare il tempo per dialogare con i figli.
Si pensa che basti scambiare le solite opinioni. I figli chiedono in
diversi modi ai genitori di essere ascoltati. La richiesta non va elusa,
rimandata. L’atteggiamento fondamentale da adottare nel dialogo è
l’ascolto. La presunzione di sapere tutto dei figli mette spesso i
genitori in condizione di rovesciare su di loro una fiumana di parole
che li blocca. Mi confidava Angelo, un giovane di ventisei anni: «I
miei genitori parlano sempre loro e mai mi ascoltano».

Ascolto reciproco e fiducia
Il dialogo genitori e figli è possibile se entrambi si ascoltano. Se un
figlio maggiorenne fa sapere ai genitori che ha deciso di staccarsi
dalla famiglia e di andare a convivere con la sua ragazza e il genitore
si mette le mani nei capelli, s’infastidisce o si arrabbia, il dialogo
subisce uno stop. Mi confida Giacomo, di ventiquattro anni, che
comunicò ai genitori la sua intenzione di uscire di casa: «Mio papà mi
fissò con uno sguardo di dissenso, mia madre intervenne con
un’esclamazione inopportuna: “Alla tua età?”». Giacomo rimase
pietrificato! La fiducia è una virtù reciproca, chi la dà la riceve a sua
volta. Non è una virtù che si acquisisce, ma che si dà, ed è la
condizione di ogni dialogo tra adulti. Se non si ha fiducia nei figli,
anche se risulta difficile, si rischia di non sapere chi sono e cosa
fanno.

Vale la pena discutere, ragionare
Quando il figlio decide di andarsene di casa, non si tratta di
intavolare duelli verbali in cui non vince nessuno, ma di ragionare e
far ragionare. Può essere che per un giovane portare a termine gli
studi non abbia, in quel momento, tanto peso e desideri trovarsi un
lavoro per una scelta di autonomia. Non vale la pena polemizzare su una scelta che il figlio ritiene importante. Si rischia di non venirne a
capo e di accentuare le spaccature. Se si ragiona invece sui pro e i
contro, le parti non si escludono, magari approdano a una parziale
intesa. Un saggio proverbio afferma che la “verità sta nel mezzo”, se
sta da una sola parte forse rischia di non esserlo.

Attenti ai sermoni
Dialogare con i propri figli non significa fare un sermone che in
genere non serve a nulla. I tipici sermoni somigliano a quella
tormenta che non appena si vede arrivare ci dà il tempo di rifugiarci o
di prendere l’ombrello: ti puoi bagnare la prima volta, ma non quelle
successive. Continuando con il paragone, le conversazioni con i figli
adulti non dovrebbero essere tormentose, ma come una pioggerella
fine che non riesce ad allarmarli al punto da fargli cercare un rifugio o
tirare fuori l’ombrello, ma che solamente li inumidisca. In che senso?
I genitori devono lasciare nei figli la loro impronta o “pioggia di idee”.

Non innalzare muri
I genitori pessimisti che si lamentano per tutto sono incapaci di
vedere gli aspetti positivi dei figli, alzano senza volerlo un muro che
intercetta ogni comunicazione. «Dove vuoi andare, non stai bene in
casa tua?»
«I tuoi amici sono usciti di casa per poi ritornare avviliti.»
«Cosa credi di fare con il solo tuo stipendio?»
«Ricordati che non si vive solo di amore.»
Queste affermazioni tarpano il volo dei figli e non sono di aiuto alla
loro crescita. Meglio accennare alle difficoltà alle quali vanno
incontro, senza far venir meno quel filo di speranza che rischiara il
loro futuro.

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