La semplice vita di allora

Molte delle nostre case nei primi del Novecento erano con poche stanze. A quei tempi non arrivava ancora l’acqua nelle case. Soprattutto le donne, mentre gli uomini erano a lavorare andavano a prendere l’acqua con i secchi alle fontanelle che si trovavano solo in alcune strade; e lì c’era da aspettare, si mettevano in fila per il turno e passava parecchio tempo prima di portare l’acqua a casa.
Le nonne facevano il pane in casa nel forno a legna. Quel pane durava anche una settimana.
Anche la pasta era fatta in casa. Allora non c’erano i negozi alimentari come oggi, c’era solo qualche bottega che vendeva alcuni prodotti alimentari non confezionati ma sfusi, che erano pesati al momento dell’acquisto. C’erano anche delle piccole botteghe dove si vendeva un po’ di tutto.
In cucina uno spazio importante della casa oltre che a cucinare e pranzare, serviva per preparare l’impasto del pane, per pulire le verdure che poi venivano messe nel secchio d’acqua per essere lavate. Sullo stesso tavolo venivano lavati e fasciati i neonati e riservato un angolo per i bambini per leggere e scrivere.
Il riscaldamento veniva assicurato dalla stufa o camino dosando con parsimonia la legna. Sempre in cucina c ‘era una madia per conservare i piatti e le posate e i cibi di prima necessità: farine, pane. Gli alimenti più aggrediti dalle mosche erano deposti nella moscarola, una specie di armadietto con le pareti coperte da una rete simile a quella delle nostre zanzariere.
In quei tempi nei paesi tutti aspettavano la grande fiera che iniziava la seconda settimana d’Ottobre e durava sette giorni. In questa fiera si potevano fare le provviste per tutto l’anno: vestiti, coperte, utensili da cucina, attrezzi per il lavoro, ecc. Si vendevano anche gli animali. Infatti, uno dei giorni della fiera era dedicato alla vendita degli animali. Le persone potevano comprare gli animali di cui avevano bisogno: pulcini, galline, conigli, maialini, pecorelle, caprette, mucche, cavalli, asini.
Alcuni di questi animali servivano per il lavoro nei campi o per produrre il latte; altri venivano allevati per essere poi mangiati, come il maiale che era tenuto fino a Natale o Carnevale, per essere poi macellato e ottenere la salsiccia, i salami, i cotechini, il lardo e le costate. Le galline erano allevate per avere le uova per la famiglia. Anche i conigli posti nei sottoscala o in qualche gabbiotto nel cortile di casa alimentati con la sola erba fornivano, in alcune occasioni, la carne per le numerose famiglie.