La processione, nei nostri paesi, era un rito, una tradizione da non perdere. Celebrazioni, messe, panegirici abbondavano per invocare l’aiuto del patrono sui mali del mondo, ma soprattutto su quelli delle famiglie.
Come facevano il vino
In una bella giornata di sole, che non mancava mai, tutta la famiglia arrivava sul carro trainato dal mulo con le scale, i cesti e le cesoie. E via a raccogliere i preziosi chicchi scartando quelli che si erano imputriditi.
Il vuoto interiore
Il vuoto può essere generato da periodi di sovraffaticamento, dove la stanchezza fisica o la mancanza di sonno alimentano un pensiero negativo che non giova allo stato di benessere.
Il boschetto della vergogna
Lo zoo di Milano, nel cuore pulsante della capitale morale d’Italia ormai arresa di fronte a un’emergenza che la riporta, tristemente, all’inizio degli anni Settanta, Ottanta, durante il boom dell’eroina.
Come ci si lavava
Tanto per farvi subito un’idea di come ci si tenesse puliti (ci si lavasse) sino ai primi del Novecento, basti ricordare che nella maggioranza delle case non esistevano docce o bagni, c’era il cesso nel cortile usato da molte famiglie del caseggiato.
Come si mangiava
Le abitudini alimentari all’inizio del ‘900 erano assai diverse da quelle di oggi. L’alimentazione, semplice e insufficiente, si basava sui prodotti che la terra offriva.
La festa del maiale
La macellazione del maiale era un vero e proprio giorno di festa, un momento di socializzazione festosa, un’occasione in cui partecipava l’intera famiglia, i parenti, i compari, gli amici, il parroco del paese speranzoso che tra una benedizione e un discorsetto potesse meritarsi qualche costina e pezzo di lardo.